FREQUENZE VISIVE Associazione Culturale di Fotografia e Arti Multimediali in collaborazione con Comune di Stra (VE) è lieta di presentare:
ESPLORAZIONI 2021 – INCONTRI RAVVICINATI CON L’ARTE VISIVA
La rassegna, articolata su più eventi, si aprirà con la mostra fotografica UMANE TRACCE, realizzata con il patrocinio di Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale e Iveser – Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea e con il supporto di Ferraresso Arredamenti e Gerolimetto Vini di Famiglia
UMANE TRACCE FOTOGRAFIE DI NICOLA PACCAGNELLA a cura di Paola Riccardi Introduzione alla mostra a cura di Enzo Cortini con la consulenza storica di Gilda Zazzara.
INAUGURAZIONE VENERDÌ 11 GIUGNO 2021 ORE 18.30 – 21.00
Villa Loredan I Via Roma 1 I Stra (VE)
IN ESPOSIZIONE DAL 12 GIUGNO AL 18 LUGLIO
Lunedì – sabato dalle ore 10 alle ore 12 ingresso libero
Mercoledì ore 20-22 , domenica ore 10-12 su prenotazione
info e prenotazioni info@frequenze-visive.it
Tutto quello che vedete non c’è più. Abbattuto. Distrutto. Sparito. Porto Marghera, 2018.
Tra incuria e abbandono, nel mezzo di un destino segnato, emergono tracce di vita, indizi di esistenza, bagliori di dignità. Segni rarefatti di presenza invitano a riflettere sul nostro essere Umani attraverso un percorso in equilibrio tra contenuto emotivo e forza evocativa. Una fabbrica per la produzione di malto, dismessa e sottoposta a un progetto di riqualificazione portuale è fotografata appena prima della sua demolizione. Finiti gli anni produttivi, in epoche diverse gli edifici sono stati abitati da clandestini e rifugiati. Pur se il luogo fotografato è abbandonato, le immagini catturano in particolari atmosfere lo spirito di uomini sconosciuti di ieri e di oggi. E perfino la forza delle cose, attorno a quelle persone. Le fotografie accarezzano crudamente una presenza/assenza. Un non c’è più che sopravvive grazie alle immagini, in piena aderenza alla poetica della fotografia documentaria.
NICOLA PACCAGNELLA I Fotografo
Nicola Paccagnella (1976-2020) nasce fotograficamente nel 2010, durante una intensa passeggiata solitaria a New York. Viaggiatore instancabile, si è mosso nell’ambito della fotografia di strada e d’architetture, focalizzando il suo interesse sugli elementi essenziali che compongono il paesaggio urbano, in cui la presenza umana è evocata più che mostrata. Ha partecipato a mostre fotografiche collettive a New York, Budapest, Cracovia, Genova e Trieste. Per lavoro e poi per ricerca personale, il rilievinfo@frequenze-visive.ito e lo studio della riqualificazione urbana nel 2018, lo portano a realizzare il suo progetto più noto “Umane Tracce”, edito in un libro Crowdbooks e in mostra, con una personale, al 15th Photofestival Milano, I° classificato alla XVI edizione Premio Città di Terni “G.L.C. Byron” 2020. Alla sua memoria è stato dedicato il premio fotografico Umane Tracce, aperto alla sua prima edizione a gennaio 2021.
https://www.nicola.photos - umanetracce@gmail.com
SENTIRE LA FOTOGRAFIA WORKSHOP ONLINE CON SARA MUNARI
10 – 15 – 17 – 22 giugno 2021
info e prenotazioni info@frequenze-visive.it
SENTIRE LA FOTOGRAFIA | Abstract
Il reportage è una descrizione visiva della realtà attraverso la quale il fotografo deve essere in grado di raccontare uno spazio o un fatto. Il fotografo deve concepire, sintetizzare, imprigionare momenti, per esprimere e soprattutto descrivere agli altri quello che è davanti ai suoi occhi. Ci sposteremo tra realtà e simulazione, cercheremo di muoverci sul confine del genere reportage imparando a muoverci nella direzione dell’immaginario. Partendo dalla realtà, racconteremo una storia legata ad atmosfere e percezioni legate al sentire del fotografo. Un racconto personale che parte dal concreto e si sposta sul fantastico, basato sulle sensazioni. Come si racconta attraverso i sensi? I partecipanti saranno accompagnati al fine di portare questo concetto nella propria fotografia. Grandi maestri di questo genere sono Daido Moriyama, Michael Ackerman, Trent Parke, Jacob Aue Sobol.
SARA MUNARI I Fotografa
Sara Munari nasce a Milano ma gira il mondo. Espone in Italia ed Europa presso gallerie, Festival e musei d’arte contemporanea. Giurata e lettrice portfolio in Premi e Festival Nazionali, gira l’Italia per tenere conferenze e corsi. Scrive quattro libri di teoria sulla fotografia, ne pubblica inoltre quattro con sue fotografie. Cura un Blog . Apre nel 2019 Mu.Sa. Fotografia, centro a Monza per corsi, mostre, presentazioni e tutto ciò che riguarda la fotografia. Ottiene premi e riconoscimenti a livello internazionale. Docente di storia della fotografia e comunicazione visiva presso Istituto Italiano di Fotografia e di linguaggio e costruzione del racconto fotografico in molte sedi italiane. Si diverte con la fotografia, la ama e la rispetta e non sa perché ha scritto in terza persona…forse fa finta di non conoscersi.
www.saramunari.it
LA FOTOGRAFIA OLTRE LA RIPETIZIONE SALOTTO LETTERARIO CON LUCA PANARO
28 giugno 2021 ore 20.00
Villa Loredan I Via Roma 1 I Stra (VE)
ingresso libero
info e prenotazioni info@frequenze-visive.it
Se finora avete sempre trovato una scusa per non leggere libri, noi vi diamo l’opportunità per iniziare a farlo. La fotografia è cultura e poter condividere con altri, impressioni, dubbi, riflessioni è il metodo migliore per superare la pigrizia e diventare fotografi più colti e consapevoli. Non basta solo scattare per crescere. La fotografia è filosofia, è riflessione, è un insieme di storie incredibili e di scatti stupefacenti che per essere compresi meglio non possono prescindere dal leggere. Vogliamo sentire la tua voce. Ognuno può dare un prezioso contributo con la propria testa. Ti aspettiamo!
In occasione di ESPLORAZIONI 2021 sarà presente l’autore Luca Panaro a presentarci il suo libro.
LA FOTOGRAFIA OLTRE LA RIPETIZIONE | Abstract
Quante strade si possono percorrere all’interno della grande categoria della fotografia contemporanea? Ovviamente molteplici, tuttavia ce ne sono di talmente battute da non riuscire più a far alzare nemmeno un granello di polvere. Alcune tematiche hanno, infatti, ormai perso la loro complessità, diventano dei cliché di ciò che la fotografia può o non può dire. Eppure, di fronte al vacillare di un sistema fatto di gallerie, collezionisti e istituzioni sempre più assenti, ci troviamo a dover scegliere fra due possibilità. Rintanarsi in un’arte rassicurante, che poggia saldamente i piedi in tematiche e modalità proprie del passato, oppure cercare prospettive alternative. I saggi raccolti in questo volume raccontano quattro strade nuove, spesso lasciate ai margini delle narrazioni ufficiali proprio a causa del loro discostarsi dai generi tradizionali. Scritti a distanza temporale di un anno dall’altro, ogni testo guarda alla ricerca fotografica in un preciso istante, differente a quello successivo. Sono da intendersi come una ricognizione “in tempo reale”, atteggiamento che per sua natura comporta una serie di possibili contraddizioni e ambiguità amplificate dalla velocità con cui si avvicendano i cambiamenti che contraddistinguono la nostra contemporaneità. Ma tutto si basa proprio su questa sfida: guardare all’oggi, sondare nuovi terreni, accettando la possibilità inevitabile di fare passi falsi.
LUCA PANARO I Critico d’arte
Luca Panaro (Firenze 1975) è critico d’arte e curatore, attualmente insegna all’Accademia di Brera a Milano e all’Accademia di Belle Arti di Bologna e alla scuola di Alta Formazione di Fondazione Moderna Arti Visive. Tra i suoi libri: L’occultamento dell’autore (Apm 2007), Tre strade per la fotografia (Apm 2011), Conversazioni sull’immagine (Montanari 2013), Casualità e controllo (Postmedia 2014), Visite Brevi (Quinlan 2015), Photo Ad Hoc (Apm 2016), Un’apparizione di superfici (Apm 2017), Dialoghi brevi (Quinlan 2018), La fotografia oltre la ripetizione (Montanari 2019). Ha pubblicato su Enciclopedia Treccani XXI Secolo il saggio Realtà e finzione nell’arte contemporanea (2010), co-curato l’opera in più volumi Generazione Critica (Montanari 2014-17) e le due edizioni di Effimera (Apm 2016-17), oltre ad una serie di cataloghi e monografie su artisti contemporanei. Dal 2010 è direttore artistico di Centrale Festival a Fano. Nel 2013 ha fondato a Milano il progetto didattico Chippendale Studio. Dal 2019 è coordinatore del comitato di consulenza di The Phair a Torino. Dal 2020 tiene una rubrica di libri d’artista su Instagram TV.
Mattatoio5 è un progetto che unisce musica elettronica e post-rock a interventi di danza, visual e performance di figuranti. Il collettivo, nato nel 2013 tra Padova e Venezia da Davide Truffo e Filippo De Liberali, appassionati di musica e arti visive, vede l’ingresso l’anno successivo di Tommaso Meneghello alla ricerca di nuove sperimentazioni vocali. Nel 2015 esce CHEP POP, il primo album autoprodotto dalla band che interpreta il tema del viaggio declinandolo in sette episodi visionari. La voglia di cercare punti di vista diversi e creare nuove interazioni li spinge a collaborare con la scena teatrale locale. Dal 2017 curano la sonorizzazione e il background video degli spettacoli multimediali: _ FIX ME racconto per immagini e memorie sul tema dell’Alzheimer con Vasco Mirandola e Samuela Barbieri _ A MORSI viaggio nei testi della nuova poesia con Vasco Mirandola che racconta il disagio dei nostri tempi e disegna una mappa di resistenza attiva che propone dialogo, umanità e coraggio. _ SALOME opera nella quale, grazie allo spirito di revisionismo femminista di Adeena Karasick, la figura di Salome è ricontestualizzata e celebrata attraverso l’uso di riferimenti che spaziano dai testi antichi fino ad arrivare alla cultura pop. Parallelamente tra il 2018 e il 2019 la band crea ART SHELTER, curandone la direzione artistica, con l’intento di creare connessione fra artisti e fruitori dell’arte. E’ un rifugio, un luogo fisico, in cui i talenti possono esprimersi e confrontarsi per dare nuova linfa alla scena indipendente. Incontri, esperienze e contaminazioni artistiche definiscono lo stile della band, si stratificano e diventano nel 2020 ESCAPES, il nuovo album, produzione artistica di Amaury Cambuzat, art work Nicola Stefanato, fotografie di Nicola Paccagnella. Il disco vede la collaborazione con Romina Salvadori, Adeena Karasick e Bernardino Carbone. I testi e le atmosfere si ispirano all’opera “Carceri d’invenzione” dell’artista incisore Giovanni Battista Piranesi, in cui le prospettive impossibili ci ricordano la dimensione astratta della nostra esistenza umana. Nelle performance live queste pulsioni cono interpretate dalle visuals dell’artista digitale Igor Imhoff.