FREQUENTAZIONI – Mostra fotografica collettiva
8/9/15/16 giugno 2024
Palazzo Ragazzoni – Sala del Caminetto
Viale Pietro Zancanaro, 2 – Sacile (PN)
Inaugurazione sabato 8 giugno ore 17.00
Frequenze Visive con il patrocinio del Comune di Sacile presenta FREQUENTAZIONI, la mostra che raccoglie i lavori di Andrea Zadro, Carmen Auriemma, Mirella Poretto, Paola Poletto, Sara Marangoni, Stefania Gasparini, Stefano Zelco, e William Pezzetta che hanno partecipato al corso Il (TUO) progetto fotografico, a cura della fotografa professionista Silvia Pasquetto.
Frequentazioni raccoglie lavori di ricerca che vanno dalla sfera intimista a una molto sperimentale e concettuale.
In questa edizione, la fotografia indaga se stessa e la propria capacità di significazione. Questo linguaggio, che tipicamente comunica attraverso luce, forme e colori, aumenta la sua capacità di approfondimento, attraverso la scelta di una pratica artistica, che diventa essa stessa uno strumento di riflessione sul mezzo e ha un ruolo centrale nella costruzione di un progetto. Quest’anno ci siamo presi la libertà di sperimentare, di non piacere a tutti, di rompere schemi, perchè la fotografia contemporanea spinge in questa direzione e noi vogliamo esplorarla senza paura.
S/E…QUILIBRI
di Andrea Zadro
Cos’è la vita se non tutto ciò che accade nello spazio tra i momenti di gioia e quelli di tristezza? Il
lavoro di Andrea Zadro si concentra sull’investigare l’intervallo in cui le cose cambiano per
trasformarsi in altro: esattamente quell’attimo prima che il silenzio diventi suono e che dal buio si
crei un’immagine. Una ricerca visiva che allarga i propri orizzonti diventando linguaggio
multimediale. Un lavoro che ci coinvolge facendoci usare più sensi e che invita ad interrogarci sul
senso più profondo della parola equilibrio.
Andrea Zadro – Biografia
L’anno di nascita non è importante…quindi lo tralascio. Non ricordo quando ho cominciato a fotografare…non so quando finirò. Qualche premio…qualche mostra.
Non fotografo per passione…non solo; non fotografo per diletto…non solo; non fotografo per nutrire il mio ego…non solo; non fotografo per fare mostre…non solo. Fotografo perché mi va… e soprattutto per trovare me stesso.
IL TEATRO DELLA PSICHE
di Carmen Auriemma
Esiste il mondo diurno che condividiamo con gli altri in forma esplicita. Poi esiste quello notturno in cui navighiamo quando l’inconscio prende in mano le redini della nostra attività cerebrale durante il sonno. Carmen Auriemma si interessa all’onirico in un lavoro di ricerca che, grazie ad un’azione di arte partecipata, trasforma i sogni delle persone in una sorta di grande messa in scena. I sogni raccolti vengono rappresentati in immagini e rielaborati in parole a creare un’opera teatrale in atti, unica ed originale in cui, sotto la sua regia, inconscio collettivo, individuale e artistico si confondono. Il suo progetto continuerà anche dopo la realizzazione della mostra.
Carmen Auriemma – Biografia
Sognatrice ed introspettiva, le piace pensarsi una cantastorie per immagini e parole.
Cerca spesso “quel che non c’è”, sia esso un mondo, un sentire, un oltre, una fiaba.
Da dietro la macchina fotografica tenta di smaterializzare tempo e spazio, per decomprimere la quotidianità e renderla più poetica: è fondamentale che l’immaginazione non si atrofizzi mai.
Si lascia volentieri influenzare ed ispirare da surrealismo, impressionismo e romanticismo.
Si chiede spesso “perchè”, in fondo la curiosità è uno stile di vita.
Ama l’elemento umano e le sue tracce.
Viaggia da sola.
Una delle sue macchine fotografiche abita nella sua borsetta.
Insegue la luce con tale testardaggine da farne quasi un’ossessione, fino a (quasi mai) piena soddisfazione.
CERCANDO_MI
di Mirella Poretto
Nel kintsugi giapponese ogni volta che qualcosa si rompe, le fratture possono essere aggiustate usando metalli preziosi e trasformando queste rotture nel punto di maggiore bellezza dell’oggetto stesso. Così anche le cicatrici guarite sono le testimonianze più intense della nostra biografia e i punti di maggiore bellezza e particolarità di ognuno. Mirella Poretto trova tra le sue mura di casa la possibilità di lavorare su di sé, sulla propria storia, sulle proprie cicatrici, attraverso un approccio visivo minimalista e raffinato.
Mirella Poretto – Biografia
Mirella – introversa – taciturna – timida.
La mia vita è sempre stata una sfida nel cercare di migliorarmi.
Mi definisco CURIOSA DELLA VITA e la mia ragion d’essere è trovare la felicità nel fare quello che amo. Ho svariati interessi/passioni: dal patchwork all’acquerello, dal volontariato alla lettura, dalla musica al ballo (ultima sfida il country) dai viaggi alla fotografia.
Ho ripreso a fotografare con consapevolezza solo da alcuni anni, appassionandomi sempre più, frequentando molteplici corsi per acquisire maggior capacità.
STELLA BINARIA
di Paola Poletto
Molti sono stati i casi in cui la fotografia è stata utilizzata per trasformare alchemicamente il proprio sentire. Paola Poletto in questo lavoro di ricerca va ancora oltre, utilizzando la manipolazione fisica dell’immagine stampata come strumento di indagine e trasformazione del proprio sé. La stratificazione potenzialmente infinita delle lavorazioni (graffi, trattamenti chimici o uso di materiale altro sopra le immagini), la necessità di decidere quando è il momento di fermarsi, la riflessione su quale sia il vero originale, rendono questo lavoro intimista, una profonda riflessione concettuale sul mezzo fotografico e sul proprio processo di significazione.
Paola Poletto – Biografia
Instabile romantica dall’animo turbolento e combattivo che trasfigura la sua realtà, non i suoi sogni. È specializzata in oreficeria liturgica.
E come Marte, il suo pianeta guida, è combattiva.
Appassionata di mitologia, prende alla lettera le parole di Omero: “Egli ordina a Terrore e Paura di preparare i loro destrieri. E lui stesso riveste l’armatura scintillante”.
Un mix di sacro e profano.
Se gli ostacoli sono messaggi dettati dalla vita, userà la fotografia come terapia per trasformare le lacrime in una sferzata di glitter.
E così, chi è lei oggi… domani già non sarà la stessa.
ETEROTOPIE
di Sara Marangoni
Esiste un altrove? Che forma ha? Il progetto di Sara Marangoni indaga ciò che non vediamo,
rispetto a un continuo ripetersi di “sliding doors” tipico della vita degli esseri umani. Un progetto
che contiene al proprio interno una profonda riflessione sul mezzo fotografico e sulla modalità con
cui vengono create narrazioni visive. La scelta delle immagini di una sequenza può creare mille
storie diverse a partire da uno stesso scattato: allo stesso modo, in un processo di arte partecipata, viene chiesto a chi guarda di scegliere a scatola chiusa una delle mille storie possibili e di scoprire quale altrove ha scelto per sé.
Sara Marangoni – Biografia
Da quando ho scoperto la fotografia sono rimasta affascinata dalla potenza di uno strumento capace di mettere in movimento tesori e segreti riposti nell’inconscio di chi fotografa, di chi è ritratto, di chi guarda. Di personalità complessa, in me convivono un’anima romantica e sognatrice e un’altra più scura, cruda e chirurgica. Amo il mare e gli spazi eremitici, così come le città di caotica umanità. Mi piace la fantascienza e la meravigliosa complessità della mente umana. I libri li comincio dall’ultima pagina perché mi piace sempre sapere “come va a finire” , motivo per cui guardo i titoli di coda dei film fino a MCMLXXVIII…
Frase pronunciata più di frequente: Per ogni evenienza.
Io in una citazione: Non può piovere per sempre.
UNABLE ARE THE LOVED TO DIE
di Stefania Gasparini
La ricerca di Stefania Gasparini ruota tra assenza, presenza e ragiona sulla vita delle cose. Dopo due lutti importanti, l’autrice indaga il vuoto attraverso ciò che resta, per scoprire che in realtà tutto è ancora pieno e vivo. Un progetto di ricerca visiva maturo dove la luce dà la direzione e un silenzio interiore molto profondo abita le immagini, arrivando a chi le osserva. Una ricerca delicata e poetica che osserva il dentro attraverso le fotografie del fuori. Un lavoro di grande umanità e di rara bellezza in cui ci possiamo veramente riconoscere tutti e tutte.
Stefania Gasparini – Biografia
Classe ‘86. Si accorge presto di non essere particolarmente incline alla comunicazione verbale e alle interazioni sociali più chiassose, per cui studia veterinaria e si rifugia in laboratorio. Sceglie la fotografia come mezzo espressivo – predilige la fotografia spontanea, sia quella di strada che quella più intima. Ama la luce, le ombre, la pasta e i corgi.
IL QUINTO ELEMENTO
di Stefano Zelco
Raccontare una persona nella sua interezza è una sfida pressoché impossibile da vincere. In questo lavoro Stefano Zelco attiva con la propria compagna un processo artistico d’indagine condiviso che la rende un soggetto da esplorare in profondità con la fotografia. Scegliendo il punto di vista dei 4 elementi e arricchendo la narrazione con scene alternate tra vita quotidiana e un mondo immaginario d’archetipo, si crea una visione che sentiamo integra e intera della persona. La narrazione, grazie alla scelta dei 4 elementi si allarga poi al mondo femminile in senso più esteso dando un ritratto che non è più solo di una donna, ma che ci riguarda tutte.
Stefano Zelco – Biografia
Barcellona, un giorno della calda estate del 1981. Un giovane ragazzotto, turista italiano, sta percorrendo il lato destro della Laietana in direzione mare. Scorrendo la parata delle vetrine, viene attirato dal negozio di un fotografo che espone reflex usate. Eccola lì, Nikkormat FTn, in tutto il suo splendore metallico. Si guardano a lungo… Ci sono voluti altri quattro passaggi perché il ragazzotto si decidesse ad acquistarla. Sono passati 43 anni, tante macchine fotografiche e migliaia di fotografie da quel giorno, ma una parte di me è ancora lì davanti a quella vetrina.
untitled
di William Pezzetta
William Pezzetta presenta in questa mostra un estratto di lavoro di ricerca a lungo termine, ancora in essere, che raccoglie un insieme di attimi rubati in strada. La sua particolare sensibilità per la luce e le forme racconta di un mondo che accade, in cui attimi vengono sottratti al fluire del tempo da un autore sensibile, attento e spesso ironico. L’uso del bianco e nero, tradizionale in questo genere fotografico, valorizza la luce in tutti i suoi contrasti e ci consente di sentire davvero il mondo come un unico posto, popolato della vita di milioni di esseri umani che vivono, sognano, soffrono e amano.
William Pezzetta – Biografia
Ho visto la prima luce a Zurigo e sono stato subito fotografato con una pocket camera Kodak Instamatic: in spiaggia lordo di sabbia, in mezzo alla neve zurighese…
Le foto non erano granché. Mi chiedevo perché mi guardavano con quella scatola.
In seguito ho continuato a vedere la luce in Italia: mi hanno scattato altre foto in posa durante le feste o mentre catturavo girini, continuavo a non capire perché mi osservavano con quell’occhio di vetro. Ma in una notte buia e tempestosa nel mezzo del cammin… ho iniziato io a fotografare, ed é stato l’inizio…
INGRESSO LIBERO
Inaugurazione: sabato 8 giugno h.17.00
Orari di apertura della mostra:
Sabato 8 giugno h.14.00 > 18.00
Domenica 9 giugno h.9.30 > 12.30 / 14.00 > 18.00
Sabato 15 giugno h.14.00 > 18.00
Domenica 16 giugno h.9.30 > 12.30 / 14.00 > 18.00
Per informazioni chiamare 3402218560
oppure scrivere a info@frequenze-visive.it