Irene Kung
Visions of Switzerland and China
13.12.2013 – 31.01.2014
Photographica FineArt è lieta di annunciare la nuova mostra di Irene Kung, Vision of Switzerland and China. Si tratta della seconda personale che l’artista svizzera presenta a Lugano dopo Luoghi non convenzionali, esposta nel 2010, dove l’artista si metteva a confronto con i grandi maestri fotografi del 20° secolo.
La mostra raccoglie due visioni di paesaggio molto differenti tra loro: da una parte una selezione di fotografie legate al paesaggio montano svizzero, eseguite tra il 2000 e il 2010, dall’altra una selezione di fotografie scattate durante un viaggio in Cina che Irene Kung ha fatto nel 2012.
Le immagini legate alla Svizzera sono tutte immerse in biancori abbaglianti che racchiudono in sé forme complesse con dettagli che lo spettatore registra prima ancora che possano essere identificate, come ad esempio la piccola baita immersa nella neve di Lauenenhorn o la ricchezza di particolari racchiusa in Les Diablerets 3. Gli alberi, diversamente, sono bianche sculture, inimitabili opere d’arte di natura e di forma immersi in un’immobilità onirica così come le immagini dei minuscoli cristalli di ghiaccio che si trasformano in meravigliosi fiori.
Le opere cinesi sono legate da una ricerca diversa, una ricerca sulla luce, una luce lieve, dorata, quasi polverosa, in grado di scoprire lentamente, quasi come una nebbia che si dirada, il soggetto dell’immagine: esempio perfetto la torre del World Finance Center di Shanghai e la piccola pagoda ricoperta di edera. Diversamente dai precedenti lavori di Irene, quasi tutti i soggetti sono ripresi in luce diurna, proprio per accentuare ancora di più questo effetto di nebbiosità e di caligine, che caratterizza questo nuovo lavoro.
Il collegamento di queste due utopie diverse tra loro è ottenuto dalla visione di Irene Kung che con grande maestria sa trasportare e trasformare luoghi normali in luoghi quasi sospesi, surreali dove l’essenza si traduce in spazi immobili e profondi. Il talento di questa artista è anche quello di spogliare l’oggetto principale attraverso un gioco di equilibrismo tra luce e ombra. All’interno di questa immagine surreale l’occhio umano vede in ogni caso la realtà dell’oggetto riprodotto con i suoi difetti e senza alterarne le forme. Non viene ingannato, anzi, può vedere al di là dell’apparenza in una nuova dimensione dove potersi perdere in una città magica.
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