Cosa abbiamo visto dell’11 settembre? L’attentato contro le torri gemelle è stato senza dubbio l’avvenimento piú fotografato della storia dei media. Ma, paradossalmente, la stampa ha diffuso solo un piccolissimo numero di queste immagini. La copertura dell’avvenimento sulle prime pagine dei giornali americani dell’11 e del 12 settembre è avvenuta principalmente attraverso sei immagini-tipo suddivise in sole trenta differenti fotografie. Controllata da un numero esiguo di distributori, l’immagine si uniforma, il contenuto documentario si impoverisce. L’11 settembre permette di cogliere gli effetti prodotti dalla globalizzazione sulle rappresentazioni fotografiche dell’attualità.
Le immagini si ripetono, ma sembrano anche ripetere qualcosa. La fotografia dei tre pompieri che issano la bandiera americana tra le macerie del World Trade Center, scattata da Thomas Franklin, appare come una citazione diretta dell’icona di Joe Rosenthal: i sei marines che innalzano la Stars and Stripes sull’isola di Iwo Jima nel febbraio 1945. Allo stesso modo, la nuvola di fumo nel cielo di Manhattan dopo gli attentati è stata largamente comparata a quella che sessant’anni prima si era alzata sopra Pearl Harbor, dopo l’attacco giapponese. Gli avvenimenti di oggi, nelle loro rappresentazioni mediatiche, somigliano sempre piú a quelli di ieri. Insomma, l’11 settembre è il segno di una differente forma di globalizzazione che agisce in tutto il pianeta, non piú solo orizzontalmente, ma anche verticalmente, lungo la linea della storia.
L’autore
Clément Chéroux è conservatore del fondo fotografico del Centre Pompidou (Mnam-CCI). Storico della fotografia, ha insegnato all’università di Paris I, Paris VIII e all’École nationale supérieure de la photographie di Arles. Caporedattore della rivista «Études photographiques», è consigliere scientifico del Musée Nicéphore-Niépce di Châlon-sur-Saone e membro del consiglio d’amministrazione della Société française de photographie. Tra i suoi libri segnaliamo: L’expérience photographique d’August Strindberg (Actes Sud, 1994), Instants anonymes (Musées de Strasbourg, 2008). Ha curato Mémoires des camps. Photographies des camps de concentration et d’extermination nazis (Marval, 2001), Le Troisième oeil: La photographie et l’occulte (Gallimard, 2004). In Italia è stato pubblicato il suo Henri-Cartier Bresson. Lo sguardo del secolo (Contrasto Due, 2008). Per Einaudi ha pubblicato L’errore fotografico. Una breve storia (2009) e Diplopia. L’immagine fotografica nell’èra dei media globalizzati: saggio sull’11 settembre 2001 (2010).
Il prossimo incontro si terrà lunedì 13 marzo 2017 alle ore 21.00 presso la sede di Frequenze Visive in Via Montale 1 a Vigonovo. Ingresso libero con la tessera di Frequenze Visive valida per il 2017.
FIGO! VOGLIO VENIRE ! COME FUNZIONA? Leggi il libro o vieni per sentire le impressioni di chi lo ha letto.
…se finora avete sempre trovato una scusa per non leggere libri, noi vi diamo l’opportunità per iniziare a farlo. La fotografia è cultura! e poter condividere con altri impressioni, dubbi, riflessioni è il metodo migliore per superare la pigrizia e diventare fotografi più colti e consapevoli.
Non basta solo scattare per crescere. La fotografia è filosofia, è riflessione, è un insieme di storie incredibili e di scatti stupefacenti che per essere compresi meglio non possono prescindere dal leggere..
Vogliamo sentire la tua voce! Ognuno può dare un prezioso contributo con la propria testa!
Ti aspettiamo!!!!!!
INGRESSO LIBERO
Per partecipare è necessario essere iscritti a Frequenze Visive, la tessera per il 2017 è disponibile con un contributo di € 15,00