Lunedì 25 marzo 2019
Se finora avete sempre trovato una scusa per non leggere libri, noi vi diamo l’opportunità per iniziare a farlo.
La fotografia è cultura e poter condividere con altri impressioni, dubbi, riflessioni è il metodo migliore per superare la pigrizia e diventare fotografi più colti e consapevoli.
Il prossimo incontro, condotto da Silvia Pasquetto, sarà “FOTOGRAFIA COME TERAPIA attraverso le immagini di Luigi Ghirri” di Anna D’Elia e “VERSO LA FOCE” di Gianni Celati
Fotografia come terapia
È una lezione sul guardare quella che viene proposta: la ricerca del silenzio contro il rumore, della lentezza contro la velocità, della rarefazione contro l’accumulo, del mistero contro la banalità, dello stupore contro l’indifferenza. La fotografia diviene la bussola per orientarsi nel mondo esterno e riconnettersi col proprio mondo interiore stimolando l’immaginazione e le potenzialità narrative di ciascuno. Gli indizi e le tracce su cui le fotografie focalizzano l’attenzione agiscono da esche sollecitando nel lettore il racconto di storie che rimettono in movimento l’immagine, come se fosse un film. Il libro alterna alle fotografie testi scritti in forma saggistica e narrativa, in questi ultimi i personaggi danno voce allo stupore di uno sguardo che diventa veggenza grazie alla fotografia, protagonista di tutte le storie.
Anna D’Elia è critica d’arte e narratrice, vive a Roma, cura eventi artistici multimediali. Attenta ai rapporti tra arte e letteratura, ha pubblicato alcuni racconti e il romanzo La scimmia di Degas (2015). Tra i suoi saggi: L’universo futurista: dal quadro alla cravatta (1989), Fotografia come terapia (1999), Diario del corpo (2002), Nello specchio dell’arte (2004), Per non voltare pagina. Raccontare l’orrore (2007), Pino Pascali (2010). Ha collaborato col Museo Reina Sofía di Madrid e il Centre Pompidou; collabora con la Fondazione Pino Pascali, la Biennale di Venezia, la Fondazione Noesi e la Fondazione Menna-Binga.
Verso la foce
“Viaggiando nelle campagne della valle padana è difficile non sentirsi stranieri. Più dell’inquinamento del Po, degli alberi malati, delle puzze industriali, dello stato d’abbandono in cui volge tutto quanto non ha a che fare con il profitto, e infine d’una edilizia fatta per domiciliati intercambiabili, senza patria né destinazione – più di tutto questo, ciò che sorprende è questo nuovo genere di campagne dove si respira un’aria di solitudine urbana.Questi quattro diari di viaggio sono nati mettendomi a lavorare con un gruppo di fotografi, che si dedicavano ad una descrizione del nuovo paesaggio italiano, tra cui il mio amico Luigi Ghirri. Per come sono adesso, dopo essere stati riscritti e resi leggibili, li chiamerei racconti d’osservazione.I quattro viaggi qui presentati narrano dunque l’attraversamento d’una specie di deserto di solitudine, che però è anche la vita normale di tutti i giorni. Se hanno qualche rilevanza, almeno per chi li ha scritti, questa dipende dal fatto che un’intensa osservazione del mondo esterno ci rende meno apatici (più pazzi o più savi, più allegri o più disperati).” Gianni Celati
Gianni Celati
Gianni Celati (Sondrio, 1937) ha pubblicato per Feltrinelli: Narratori delle pianure (1985, premi Cinque Scole e Grinzane-Cavour); Quattro novelle sulle apparenze (1987); la trilogia Parlamenti buffi uscita nella collana “Impronte” nel 1989 (premio Mondello 1990) che comprende Le avventure di Guizzardi (1972), La banda dei sospiri. Romanzo d’infanzia (1976) e Lunario del paradiso (1978, nuova edizione 1996); Verso la foce (1989); Recita dell’attore Vecchiatto nel teatro di Rio Saliceto (1996); Avventure in Africa (1998, premio Comisso); Cinema naturale (2001); Fata Morgana (2005, premi Flaiano e Napoli); Sonetti del Badalucco nell’Italia odierna (2010) e Passar la vita a Diol Kadd (2011, 2012) e, nella collana digitale Zoom, Bambini pendolari che si sono perduti (2011) e I lettori di libri sono sempre più falsi (2012) e Tre giorni nelle zone della grande bonifica (2013); inoltre ha curato Narratori delle riserve (1992) e tradotto per i “Classici” Bartleby lo scrivano (1991) di Melville, La Certosa di Parma (1993) di Stendhal, Poesie della torre (1993) di Hölderlin, I viaggi di Gulliver (1997) di Swift. Si è dedicato anche al cinema e ha girato film documentari come: Strada provinciale delle anime, Il mondo di Luigi Ghirri, Case sparse. Visioni di case che crollano.
Appuntamento Lunedì 25 marzo alle ore 21.00, presso la sede di Frequenze Visive in Via Montale 1, Vigonovo (VE)
FIGO! VOGLIO VENIRE ! COME FUNZIONA ?
Leggi il libro o vieni a sentire le impressioni di chi lo ha letto.
Non basta solo scattare per crescere. La fotografia è filosofia, è riflessione, è un insieme di storie incredibili e di scatti stupefacenti che per essere compresi meglio non possono prescindere dal leggere..
Vogliamo sentire la tua voce!
Ognuno può dare un prezioso contributo con la propria testa!
Ti aspettiamo!!!!!!
INGRESSO LIBERO con tessera associativa in corso di validità