Mercoledì 4 novembre 2015
“Sulla fotografia” di Susan Sontag è stato il testo affrontato nel quarto incontro del salotto letterario di Frequenze Visive.
Un testo difficile che, come tutte le cose impegnative, una volta affrontato ci ha dato grande soddisfazione.
Centocinquanta pagine pregne di concetti, tanto da far pensare al libro come a un condensato di citazioni sulla fotografia. E il libro si chiude proprio, nell’ultimo capitolo, con una raccolta di citazioni di fotografi, artisti e intellettuali che si sono occupati di fotografia.
La fotografia è affrontata nel testo in tutti i suoi aspetti: storico, sociale, psicologico, comunicativo, filosofico, artistico. Pur non essendo un libro di storia della fotografia, la Sontag ci porta a conoscere l’opera dei personaggi che hanno reso grande la fotografia. Davvero intensa e dettagliata è l’analisi del lavoro di Diane Arbus, che ha colpito tutti i lettori presenti alla serata.
La discussione è stata vivace e molto partecipata: ne siamo usciti tutti entusiasti, con ancora più voglia di leggere di fotografia!
Ecco di seguito alcune nostre “citazioni” del libro: frasi ed estratti che ci hanno molto colpito e che abbiamo trovato particolarmente significativi. E che speriamo facciano venire voglia, a chi ancora non l’ha fatto, di leggere questo libro!
“I popoli derubati del loro passato sembrano esprimere i più ferventi fotografi in patria e all’estero. Chiunque viva in una società industrializzata è a poco a poco costretto a rinunciare al proprio passato, ma in alcuni paesi, per esempio negli Stati Uniti e in Giappone, questa rottura è stata traumatica. All’inizio degli anni settanta, al mito dell’esuberante turista americano de idue decenni precedenti, ricco di dollari e di filisteismo, si è sostituito il mistero del turista giapponese in comitiva che, appena liberato dalla sua prigione isolana grazie al miracolo della sopravvalutazione dello yen, viaggia generalmente armato di due macchine fotografiche, una per fianco.”
“Qualunque siano le pretese morali avanzate in nome della fotografia, la sua conseguenza principale è quella di trasformare il mondo in un grande magazzino, o in un museo senza pareti, dove ogni soggetto è degradato ad articolo di consumo e promosso a oggetto di ammirazione estetica.”
“La capacità della macchina fotografica di trasformare la realtà in qualcosa di bello proviene dalla sua debolezza come mezzo per trasmettere la verità”
“La suprema saggezza dell’immagine fotografica consiste nel dire: “Questa è la superficie. Pensa adesso – o meglio intuisci – che cosa c’è di là da essa, che cosa deve essere la realtà se questo è il suo aspetto”. Le fotografie, che in quanto tali non possono spiegare niente, sono inviti inesauribili alla deduzione, alla speculazione e alla fantasia.”t
“La tua fotografia è, per chi sa veramente vederla, una registrazione della tua vita. Tu puoi vedere i modi di altre persone ed esserne influenzato, puoi persino servirtene per trovare il tuo, ma col tempo dovrai liberartene. Questo intendeva Nietzsche quando diceva: “Ho letto Schopenhauer, adesso devo sbarazzarmi di lui”. Sapeva infatti come possono essere insidiosi i modi di altre persone, soprattutto quelli che hanno la forza di un’esperienza profonda, se tu lasci che s’intromettano fra te e la tua visione.”
“Fotografare significa attribuire importanza.”
“Cose ed eventi, in forma di immagini fotografiche, vengono adibiti a nuovi usi e gli si attribuiscono significati nuovi, che vanno oltre la distinzione tra bello e brutto, tra vero e falso, tra utile e inutile, tra buon gusto e cattivo gusto. La fotografia è uno dei principali mezzi di produzione di quell’unica qualità, attribuita a cose e situazioni, che cancella tutte queste distinzioni: “l’interessante”.”
“Tradizionalmente associata a modelli esemplari (nella Grecia antica le arti rappresentative mostravano soltanto giovani, il corpo nella sua perfezione), la bellezza, come hanno dimostrato le fotografie, esiste invece dappertutto.”
“Gli stabilimenti più squallidi e le strade ingombre di cartelloni pubblicitari appaiono, se visti con l’occhio della macchina fotografica, belli come chiese o paesaggi bucolici. Anzi di più, secondo il gusto moderno. Ricordiamoci che furono Breton e altri surrealisti a inventare la bottega di roba usata come tempio del gusto d’avanguardia e a fare delle visite ai mercati delle pulci un pellegrinaggio estetico alla moda. L’acume dello straccivendolo surrealista mirava a trovare bello ciò che altri ritenevano brutto o privo di interesse e rilevanza: il bric a brac gli oggetti naif o pop, i rottami urbani.”
Rita Rossi
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Pigri della lettura! …se finora avete sempre trovato una scusa per non leggere libri, noi vi diamo l’opportunità per iniziare a farlo.
In collaborazione con la fotografa Silvia Pasquetto, quarto incontro per il salotto di lettura.
La fotografia è cultura! e poter condividere con altri impressioni, dubbi, riflessioni è il metodo migliore per superare la pigrizia e diventare fotografi più colti e consapevoli.
Non basta solo scattare per crescere. La fotografia è filosofia, è riflessione, è un insieme di storie incredibili e di scatti stupefacenti che per essere compresi meglio non possono prescindere dal leggere.
Il quarto incontro si terrà mercoledì 4 novembre 2015 alle ore 21.00 presso la sede di Frequenze Visive in Via Montale 1 a Vigonovo. Ingresso libero.
FIGO! VOGLIO VENIRE! COME FUNZIONA?
Leggi il libro di Susan Sontag “Sulla fotografia”
Piaciuto? Bene! portaci le tue impressioni entusiaste! Ti ha fatto schifo? Spiegaci perché abbiamo buttato via un sacco di sere a leggere questo testo. Vogliamo sentire la tua voce! Ognuno può dare un prezioso contributo con la propria testa! Silvia Pasquetto sarà la moderatrice dell’incontro. Ti aspettiamo!!!!!!