Il prossimo incontro con il salotto letterario condotto da Silvia Pasquetto sarà L’infinito istante. Saggio sulla fotografia di Geoff Dyer.
La fotografia è cultura e poter condividere con altri impressioni, dubbi, riflessioni è il metodo migliore per superare la pigrizia e diventare fotografi più colti e consapevoli.
Appuntamento lunedì 27 maggio 2024 alle ore 21.00, presso la sede di Frequenze Visive in via Montale 1, Vigonovo (VE).
Voglio venire! Come funziona?
Leggi il libro o vieni a sentire le impressioni di chi lo ha letto, non basta solo scattare per crescere. La fotografia è filosofia, è riflessione, è un insieme di storie incredibili e di scatti stupefacenti che per essere compresi meglio non possono prescindere dal leggere.
Vogliamo sentire la tua voce perché ognuno può dare un prezioso contributo con la propria testa. Ti aspettiamo !!
INGRESSO LIBERO con tessera associativa in corso di validità
Descrizione
Per Geoff Dyer la fotografia non è altro che un mezzo attraverso cui avviene il racconto delle piccole e grandi storie dell’umanità. Come la scrittura e il jazz, anche la fotografia sa andare oltre il significato del soggetto dell’opera, ma è necessario affinare la propria sensibilità.
Nell’Infinito istante, è una sorta di ordine entropico a guidare il viaggio nelle sterminate possibilità del mezzo fotografico. Dyer prova a distinguere quei fili che, come in un romanzo, legano generazioni di fotografia che pur non essendosi mai incontrati entrano in contatto incuranti del tempo e dello spazio grazie alla ripetizione dell’identico. Raccoglie quindi gli scatti di Alfred Stieglitz, Paul Strand, Walker Evans, André Kertész, Dorothea Lange, Diane Arbus e William Eggleston e scopre come il fotografare le stesse scene e gli stessi oggetti (panchine, cappelli, mani, strade, finestre, negozi di barbieri, fisarmonicisti) crei tra di loro un dialogo costante, una conversazione a più voci. Il suo è lo sguardo di uno scrittore che non possiede una macchina fotografica per sua stessa ammissione, e che può quindi abbandonarsi all’esperienza intima e personale dell’immagine.