Berlino di Tobia Berti
Testo di presentazione della mostra
Rigenerata con forza dalle proprie ceneri ed emersa dalle rovine di un conflitto bellico mondiale, vent’anni fa’ ha saputo rinascere dalle macerie del muro abbattuto che la scindeva urbanisticamente in due realtà socio-politiche indipendenti e divergenti.
Una città in due quindi, dove il vecchio si confronta e si mescola quotidianamente al nuovo; dove strutture architettonicamente moderne ed avvenieristiche si integrano a quelle medievali; dove la multi-etnicità un tempo bandita e perseguita è diventata manifesto dell’equilibrio sociale moderno. Una città in due, come due sono gli occhi dell’uomo osservatore che la visita in maniera scrupolosa tentando di coglierne l’essenza più vera. Luci e ombre, colori e suoni, profumi e sapori sapientemente raccontati da immagini quotidiane di forte realismo, accomunate da linee grafico-compositive che disegnano tutto l’insieme come un elaborato ed astratto mosaico urbano, costituito da tessere estremamente diverse tra loro ma totalmente compatibili nell’intensa emozione che trasuda dall’animo di chi le ha eseguite, pensate e posate, riuscendo a dosare sapientemente la luce ed il contrasto, il disegno e la forma, in tutte le misure e le proporzioni possibili.
Tutto questo traspare dalla mostra BERLINO / BERLIN come quinto appuntamento del ciclo FREQUENTAZIONI, una rassegna di mostre fotografiche annuali che l’associazione Frequenze Visive presenta quest’anno in concomitanza con il ventennale dalla caduta del muro.
La scelta e l’allestimento delle foto è stata fatta in base alla compatibilità grafica e compositiva delle viste, al contrario degli altri anni in cui venivano raggruppate ed esposte secondo tematiche specifiche. Le bellissime immagini di natura digitale ed analogica sono così libere da vincoli iconografici e cornici virtuali, risultando dall’inizio alla fine come un percorso continuo fatto di pura emozione visiva e percettiva dove il colore si alterna al bianco e nero in maniera assolutamente armonica e ritmica, nella pura semplicità di ciò che rappresentano. La luce che colpisce i soggetti in tutta la sua gamma tonale è raccontata attraverso l’uso sapiente e minuzioso dell’inquadratura, in molteplici forme grafiche che si compongono visivamente lungo le pareti espositive come tessere di quel mosaico urbano citato in precedenza.
Il risultato finale è un vivo e vibrante ricordo sensoriale di un’esperienza recente in un luogo pulsante di vita e di storia. Un’esperienza forte in una città forte. Un’esperienza intensa. Un’esperienza Importante.
Anche per chi non vi è mai stato.
Regenerated from its own ashes, and emerged from the ruins of a world war II, twenty years ago ‘ it was able to rise from the rubble of the demolished wall that splits it into two urbanistically socio-political independent and divergent.
A town in two words, where the old faces and mixes daily for new, where modern and futuristic architectural structures are integrated to the Middle Ages, where the multi-ethnicity once banned and pursued modern social balance has become manifest. A city in two cities, as two human eyes are the observer’s visit to scrupulously trying to capture its true essence. Lights and shadows, colors and sounds, scents and flavors expertly narrated by daily images of great realism, joined by chart-compositional lines that draw the whole thing as an elaborate and abstract urban mosaic, made up of cards very different but wholly compatible in the intense emotion that exudes from the soul of those who have done, think and tableware, expertly managed to dose the light and contrast, the design and form, in all sizes and proportions as possible.
All this transpires in the exhibition BERLINO/BERLIN as the fifth round of the frequent cycles, a series of annual exhibitions that the association FREQUENZE VISIVE presents this year in conjunction with the twenty years since the fall of the wall.
The selection and construction of the picture was taken on the basis of graphics compatibility and composition of views, unlike other years when they were grouped together and exhibited according to specific themes. The beautiful images of digital and analog nature is so free from constraints and iconographic virtual frames, resulting from beginning to end as a continuous path of pure emotion and visual perception in which the color alternates with black and white in a completely harmonic and rhythmic way, in the pure simplicity of what they represent. The light hitting the subject in all its tonal range is told through the wise use and careful framing, in a variety of graphic shapes that make up a visual display on the walls of this urban mosaic tiles as mentioned earlier.
The end result is a lively and vibrant sensory memory of a recent experience in a place full of life and history. Strong experience in a strong city. An intense experience. An important experience.
Even for those not there has ever been.